Gela. Gli incontri sessuali a pagamento avvenivano quasi esclusivamente con giovani ragazze dell’est Europa, soprattutto di nazionalità romena. Di nove coinvolti, però, si sono perse le tracce e il gup del tribunale Silvia Passanisi ha dovuto stralciare le loro posizioni. Si tratta di cittadini romeni che avrebbero avuto un ruolo importante nel giro di prostituzione. Il pm Ubaldo Leo, invece, ha chiesto il rinvio a giudizio per i due gelesi coinvolti. Secondo le accuse, sarebbero stati clienti e allo stesso tempo organizzatori di appuntamenti a pagamento, in città, a Niscemi e Acate. Secondo il magistrato, per i due sarebbero state confermate le accuse mosse, dopo l’indagine che ha consentito di individuare i presunti sfruttatori delle giovani.
Pare che alcuni incontri venissero fissati nella zona dell stazione ferroviaria, per poi raggiungere luoghi più appartati. Tra i legali di difesa che si sono opposti alla richiesta di rinvio a giudizio, ci sono gli avvocati Giuseppe Cascino e Giovanna Cassarà.
