Gela. In periodo di crisi, c’è chi insegue disperatamente il sogno di un posto fisso, chi prega affinchè quello che ha non venga compromesso e chi, infine, si accontenta di occupare il posto in un ufficio pubblico trovando persino il modo di farsi richiamare al rispetto delle regole.
E’ quanto accade ai dipendenti comunali a cui è stata fatta pervenire una circolare il cui contenuto invitava al rispetto del codice disciplinare.
Nella nota diffusa dalla Direzione Generale si rammenta ai dipendenti che: “l’orario di lavoro costituisce un preciso obbligo quale elemento essenziale della prestazione retributiva, motivo per il quale ciascun dipendente è tenuto a rispettare il proprio orario di lavoro, adempiere alle modalità previste per la rilevazione delle presenze ed a non allontanarsi o assentarsi dalla propria postazione lavorativa senza preventiva autorizzazione”.
“Ogni assenza non supportata da apposita timbratura – continua la circolare- viene pertanto considerata assenza non giustificata e, in quanto tale, può determinare, oltre alla proporzionale riduzione della retribuzione spettante, anche l’attivazione delle procedure disciplinari previste dalla normativa vigente, nonché la segnalazione alla Procura della Repubblica, laddove ne ricorressero i presupposti”.
“Nelle more che venga regolamentato l’orario flessibile –si prosegue- ogni entrata posticipata (oltre le 8) ed ogni uscita anticipata (prima delle 14), devono costituire un’eccezione ed oltre a dover essere debitamente autorizzate dal Responsabile di Struttura, danno luogo all’applicazione dell’istituto di recupero compensativo o, in alternativa, del permesso breve”.
Il codice disciplinare verrà pubblicato integralmente sul sito web istituzionale e verrà affisso in ogni luogo di lavoro; che sia di “incoraggiamento” per coloro i quali hanno ancora problemi ad adempiere ai propri doveri.