Gela. I pannelli solari non sono ancora stati istallati e nemmeno i lavori per dare forma al “Progetto ciliegino” della cooperativa Agroverde. Il mega impianto, ancora prima della cerimonia inaugurale con la posa della prima pietra, ha attirato l’interesse di migliaia di disoccupati e non solo.
Tre imprenditori, o pseudo tali, hanno pensato di anticipare e “controllare” il flusso dei senza lavoro che mirano a scolpire il loro nome nella lunga lista delle mille persone da impiegare nella fase di realizzazione e, soprattutto, tra i 250 da inserire in forma stabile in quello che sarà probabilmente il polo serricolo-agro-energetico più grande d’Europa.
Il presidente della cooperativa Agroverde, Stefano Italiano, preferisce essere cauto ma nega “di avere affidato consulenze a persone o agenzie esterne per reclutare personale”, scongiurando ogni rapporto con almeno tre titolari di improbabili agenzie interinali che avrebbero incontrato disoccupati interessati a fare parte della forza lavoro del parco dell’Agroverde.
Per correre ai ripari il presidente della cooperativa, che nei suoi capannoni della zona industriale ha ospitato anche l’ormai ex Ministro della Giustizia, avrebbe sporto formale denuncia alle forze dell’ordine.
“Abbiamo appreso che qualcuno ha incontrato per conto nostro persone in cerca di lavoro – dice Italiano – pare, con la promessa di assumerle nel nostro organico”.
Dietro alle “false” promesse, evidenziate dallo stesso Italiano, si celerebbero nomi di persone note in città proprio per i loro impegni professionali. Intanto i tecnici hanno avviato i calcoli sull’area che ospiterà il parco ortoserricolo-fotovoltaico della cooperativa Agroverde mentre sarebbero già in dirittura d’arrivo anche le pratiche relative agli espropri dei terreni e il relativo saldo economico ai legittimi proprietari.
Tra questi anche il campo di volo che lascerà i propri bunker che ospitano i velivoli ultraleggeri alle ruspe della ditta Mondello incaricata a realizzare il “Progetto ciliegino”.