Gela. Una ricerca partita su intuizione dal giornalista Franco Gallo, e dall’insegnante Rosaria Di Simone, che grazie all’archeologo Giuseppe La Spina sono riusciti a scoprire che ci sono anche due gelesi tra i milioni di vittime dell’Olocausto.
Ed oggi la loro memoria è stata impressa per sempre a Palazzo di Città, davanti l’ingresso della casa comunale. Due targhe per ricordare Luigi Lanzafame e Giacomo Turco, deportati e poi assassinati nel 1945.
Questa mattina in aula consiliare si è svolto l’evento sulla Shoah “in ricordo di chi non è tornato”, promosso dal Secondo circolo didattico Enrico Solito con il Patrocinio del Comune.
Dopo gli interventi dei rappresentanti istituzionali Peppe La Spina ha spiegato come è avvenuta la ricerca.
L’ensamble dell’istituto comprensivo Ettore Romagnoli ha animato la cerimonia con il sottofondo musicale Schindler’s list e de La vita è bella di Nicola Piovani. Gli alunni delle terze e quinte classi hanno esposto il significato dell’antisemitismo. Momenti di commozione per le testimonianze di Andrea Alessi e Francesco Turco, due parenti delle vittime.
Intorno a mezzogiorno la scopertura delle due targhe.