Gela. Le indagini proseguono, condotte dai pm della procura e dai carabinieri. Gli inquirenti vogliono risalire alle vere ragioni di uno scontro armato che negli scorsi mesi ha portato a diversi arrestati. In un ovile di contrada Fiaccavento, i militari hanno sequestrato una pistola, arrestando l’allevatore quarantacinquenne Vincenzo Trubia e i giovani figli Giuseppe Trubia e Rosario Trubia, quest’ultimo però accusato anche del tentato omicidio dei fratelli Antonino Raitano e Ruben Raitano. Rosario Trubia è attualmente detenuto, mentre il padre e l’altro fratello avevano ottenuto i domiciliari. Per il quarantacinquenne Vincenzo Trubia, difeso dall’avvocato Filippo Incarbone, il gip ha da poco disposto la revoca dei domiciliari. Ritorna in libertà, ma con l’obbligo di dimora in città. Rimangono immutate invece le misure per i figli. In carcere, rimangono i fratelli Raitano, in attesa che i pm della procura avanzino le loro richieste. Di recente, è stata disposta una perizia balistica su un’altra pistola, sequestrata nell’abitazione dei Raitano.
Per gli investigatori, potrebbero esserci loro dietro agli spari contro l’ovile dei Trubia, una presunta vendetta dopo il tentato omicidio subito. Tutte valutazioni portate avanti dagli investigatori, che sono arrivati agli arresti e ai sequestri.