Gela. Le indagini sono state chiuse sul finire dello scorso anno. I pm della Dda di Caltanissetta hanno seguito un ulteriore filone d’inchiesta sui presunti interessi degli stiddari. L’inchiesta madre, quella ribattezzata “Stella cadente”, arriverà a giudizio il prossimo aprile, ma ci sono altri presunti avvicinati al gruppo che sono finiti al centro delle attenzioni degli investigatori. Sono una ventina quelli che non sono stati raggiunti da misure di custodia cautelare, ma che gli inquirenti ritengono comunque coinvolti. Tra le accuse, anche la disponibilità di armi. Nei prossimi giorni, diversi indagati verranno sentiti dai magistrati. Cercheranno di chiarire le loro posizioni, dato che respingono le accuse. Alcuni di loro sono finiti nelle carte dell’inchiesta “Stella cadente”, compreso un dipendente comunale, che avrebbe messo una pistola a disposizione dei Di Giacomo.
Accuse che dovranno essere provate, ma che gli investigatori ritengono fondate, facendo riferimento anche al contenuto di intercettazioni telefoniche e ambientali. Gli indagati e i loro difensori, dopo gli interrogatori, attenderanno le richieste dei pm della Dda nissena, che potrebbero spingere per il rinvio a giudizio.