Gela. La cocaina, in una delle stanze del suo studio di consulenza, la trovarono i militari della guardia di finanza, che stavano eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, disposta per un’altra indagine. La droga, circa venti grammi, sarebbe stata nella disponibilità di Rosario Marchese, nel corso del tempo coinvolto in diverse altre inchieste e attualmente detenuto, e di Luca Trubia. “Era nascosta in una stanza dell’ufficio – ha detto uno dei finanzieri intervenuti – sulla porta c’era un cartello con il nome Luca Trubia, come se quella stanza fosse destinata a lui”. Entrambi sono a processo, davanti al giudice Ersilia Guzzetta, e devono rispondere del possesso. Durante i controlli, sarebbe stato scoperto il necessario per il taglio e la pesatura.
Il testimone ha risposto alle domande del pm Gesualda Perspicace e a quelle dei difensori, gli avvocati Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Ivan Bellanti e Ilenia Greco. Sia Marchese che Trubia potrebbero decidere di essere sentiti in aula, così da fornire la loro versione dei fatti.
