Gela. Anche per la procura generale i giudici della prima sezione penale della Corte d’appello di Caltanissetta dovrebbero astenersi dal trattare le posizioni processuali degli imputati coinvolti nell’inchiesta “Mutata arma”. I magistrati, infatti, hanno già pronunciato decisioni sull’esistenza del clan Rinzivillo e sulla partecipazione di alcuni degli imputati. Per le difese, ci sarebbe un evidente pregiudizio e per questo motivo hanno ricusato la Corte, chiedendo che il giudizio di secondo grado passi in mano ad un’altra sezione. Lo hanno ribadito gli avvocati Flavio Sinatra, Salvo Macrì e Cristina Alfieri. Saranno i giudici della sezione civile della Corte d’appello a valutare e ad emettere una decisione. La ricusazione è stata avanzata nell’interesse di Davide Faraci, Carmelo Vella, Graziano Vella e Salvatore Graziano Biundo. Una richiesta di astensione era partita direttamente dai giudici, ma il presidente della Corte d’appello l’ha respinta. I legali hanno spiegato che l’attuale collegio non può garantire la necessaria terzietà.
Adesso, attendono che ci sia una decisione, mentre la prossima udienza del procedimento di secondo grado è fissata per il 20 febbraio. Se la ricusazione non venisse accolta, sarà la prima sezione a pronunciarsi sui ricorsi degli imputati, già condannati dal gup del tribunale di Caltanissetta. Sono ritenuti a disposizione dei Rinzivillo, soprattutto per la gestione delle armi e del giro di droga. I ricorsi sono stati depositati anche da Maich Vella, Davide Pardo e Andrea Tomaselli. Tra i legali di difesa, ci sono inoltre gli avvocati Ignazio Raniolo e Giuseppe Fiorenza.