Gela. In attesa del tavolo ministeriale sulle infrastrutture del territorio, questa mattina il sindaco Lucio Greco ha avuto un colloquio con i vertici di Anas. E’ stato ribadito che per il progetto della tangenziale, nonostante il dubbio sul tipo di intervento (ad una corsia o a doppia corsia), ci sono i fondi per finanziarlo. Il sindaco ne ha approfittato per chiedere interventi di messa in sicurezza lungo la 115 e sulla 117 bis, arterie che conducono in città ma che si sono dimostrate nel tempo molto pericolose. Non c’erano gli imprenditori e il reggente di Sicindustria Caltanissetta Gianfranco Caccamo, non invitato, ha gradito poco. “Un incontro estremamente importante soprattutto per le imprese del territorio che, quotidianamente, pagano lo scotto dell’isolamento, al quale però le imprese non sono state invitate a partecipare”, dice. Caccamo parla di un vero e proprio isolamento, in assenza di infrastrutture viarie di livello.
“Il problema non è ovviamente quello di timbrare il cartellino della presenza, cosa che non ci appassiona, quanto piuttosto la possibilità di contribuire in maniera concreta a risolvere uno dei principali problemi per le nostre aziende – aggiunge – la provincia nissena e le imprese che vi insistono, così come abbiamo anche scritto in un documento consegnato al ministro Provenzano, risultano isolate da un lato a causa del mancato monitoraggio di strade e autostrade, e dall’altro a causa della mancata conclusione di lavori di ripristino di vecchia programmazione e di nuova creazione di collegamenti infrastrutturali. Un handicap che richiede agli imprenditori uno sforzo enorme per cercare di essere competitivi con il resto del mondo. Quando ho preso in mano la guida degli industriali della provincia ho subito lanciato un appello a forze politiche e sindacali facendo emergere l’esigenza di lavorare, tutti insieme, con un obiettivo unico, fare fronte comune per rilanciare il territorio discutendo concretamente di programmazione, sviluppo e lavoro. Così purtroppo non è andata. E oggi l’incontro con l’Anas senza alcun coinvolgimento del territorio ne è l’ennesima dimostrazione. Ma la speranza, si sa, è l’ultima a morire”.