Sequestro beni a Trubia, ammessa documentazione contabile: verrà sentito un consulente

 
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I poliziotti sono entrati nelle proprietà di Trubia

Gela. E’ stata ammessa la documentazione contabile che ricostruisce l’ultimo ventennio delle attività economiche svolte dall’allevatore Maurizio Trubia, che nelle scorse settimane è stato destinatario di una proposta di sequestro, da mezzo milione di euro. Per gli investigatori, avrebbe messo insieme proprietà, conti correnti, possedimenti immobiliari e un vasto gregge, facendo leva sulla sua vicinanza a Cosa nostra locale. In passato, è stato sospettato di essere il reggente del gruppo, dopo la morte del boss Daniele Emmanuello. L’avvocato Nicoletta Cauchi, che lo assiste, ha prodotto la documentazione, redatta da un consulente.

In base alla linea difensiva, tutti i beni sarebbero da collegare solo all’attività lavorativa di Trubia. Il consulente verrà sentito dai giudici del tribunale nisseno a marzo. Gli investigatori, da tempo, ritengono che l’allevatore sia dietro a diverse occupazioni di terreni, danneggiati dal suo gregge e che hanno creato enormi perdite economiche ad agricoltori locali. Pochi avrebbero segnalato, per paura di ritorsioni. Nelle sue proprietà, per eseguire il sequestro, sono intervenuti direttamente i poliziotti, su disposizione del questore di Caltanissetta.

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