Gela. Colpevole sì, ma solo di aver procurato gravi lesioni e non di tentato omicidio. Simone Pretin, 43 anni, è stato condannato a cinque anni e mezzo di carcere per il ferimento di Crocifisso Fanciulli. L’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Elisa Calantucci, aveva chiesto 7 anni di carcere per tentato omicidio.
Petrin, per l’accusa, è stato l’autore dell’accoltellamento avvenuto il 2 aprile del 2010 ai danni di Crocifisso Fanciulli. Passa la tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Salvo Macrì, secondo cui fu un ferimento che non aveva come obiettivo quello di uccidere.
La vittima, a bordo della sua auto (una Mercedes) fu gravemente ferita al braccio destro con due fendenti, tanto profondi da recidere parzialmente il nervo radiale. L’episodio avvenne dinanzi allo stabilimento petrolchimico. L’ipotesi più accreditata dagli investigatori circa il movente del gesto delittuoso fu da ricondurre presumibilmente ad alcuni piccoli debiti non pagati da Fanciulli, relativi all’acquisto di sostanza stupefacente.