Crisi nell’indotto Eni, si fa fatica anche davanti a tre assunzioni: tutto fermo

 
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Gela. Niente commesse e niente assunzioni. La crisi dell’indotto della fabbrica Eni continua a bloccare qualsiasi ipotesi di assorbimento in aziende che, mesi addietro, ottennero i contratti quadro di manutenzione in fabbrica, ovvero Sicilsaldo e Ergo Meccanica.

Tutto fermo sul fronte assunzioni. Sono dieci, in totale, i precontratti conclusi dai responsabili di Sicilsaldo che, però, non si sono ancora trasformati in assunzioni. Bloccati anche gli assorbimenti di altri tre operai nei ranghi di Ergo Meccanica. In entrambi i casi, si tratta soprattutto di ex lavoratori della società Tucam. Senza la certezza di lavori imminenti, né Sicilsaldo né Ergo Meccanica azzardano il passo delle assunzioni. I segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm, già negli scorsi giorni, hanno chiesto una nuova convocazione al prefetto Maria Teresa Cucinotta: al centro dell’iniziativa, il caso dell’intervento delle banche nell’anticipazione degli ammortizzatori sociali in aziende come Smim, Elettroclima srl e Eurocoop. Senza garanzie finanziarie, infatti, gli istituti di credito difficilmente anticiperanno le somme necessarie e i titolari di Smim e Elettroclima non sembrano intenzionati a concederle. Peraltro, sia gli operai della Smim che quelli dell’Eurocoop attendono ancora mensilità arretrate dai rispettivi datori. La realtà dell’indotto dello stabilimento di contrada Piana del Signore, insomma, è decisamente convulsa. Allo stato attuale, solo gli operai edili continuano, seppur con contratti di solidarietà, a lavorare tra gli impianti.

I confederali vogliono un protocollo di legalità sulla gestione dei 32 milioni. Nelle ultime ore, si è aperta la strada della cassa integrazione in deroga per quindici operai dell’Eletroclima snc, gemella dell’omonima srl. I segretari confederali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro, intanto, hanno già inoltrato una richiesta d’incontro proprio al prefetto Cucinotta nel tentativo di sottoscrivere un protocollo di legalità che impegni tutte le parti interessate ad assicurare la massima trasparenza nell’uso dei 32 milioni di euro di compensazioni previsti nell’intesa generale sugli investimenti Eni in città.

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