“Mutata arma”, le accuse di far parte della famiglia Rinzivillo: depositate istanze ricusazione

 
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Gela. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, in altri procedimenti, si sono già espressi sull’esistenza del gruppo Rinzivillo e quindi non possono valutare le posizioni degli imputati. Sono state depositate le istanze di ricusazione avanzate dai legali dei coinvolti nell’inchiesta antimafia “Mutata arma”. La prossima settimana, gli stessi giudici dovranno valutarle ed esprimersi. I magistrati avevano già avanzato una richiesta di astensione al presidente della Corte d’appello, che però l’ha respinta. La ricusazione è stata chiesta dai legali Salvo Macrì, Cristina Alfieri, Flavio Sinatra, Giuseppe Fiorenza e Ignazio Raniolo. Il ricorso, dopo le condanne di primo grado, è stato proposto nel tentativo di ottenere decisioni diverse. Per i legali, gli imputati non farebbero parte della famiglia Rinzivillo. Gli inquirenti, invece, ritengono che si siano messi a disposizione, per fornire armi e trasportare droga.

Nel maggio dello scorso anno, sono stati imposti undici anni e otto mesi di reclusione a Graziano Vella, undici anni e quattro mesi a Maich Vella, dieci anni ciascuno per Davide Faraci e Salvatore Graziano Biundo (gli sono state riconosciute le attenuanti generiche), sei anni e quattro mesi a Carmelo Vella, due anni (in continuazione con una precedente sentenza di condanna) a Davide Pardo e un anno e quattro mesi ad Andrea Tomaselli.

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