Gela. Il Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di risarcimento danni avanzata da parte del gestore dell’impianto di rifornimento Esso di piazza Mattei, per essersi quest’ultima sottratta ai numerosi inviti provenienti dal gestore dell’impianto di provvedere alla manutenzione straordinaria dell’impianto.
La mancata manutenzione sfociò nella chiusura dell’impianto in forza dell’ordinanza di inagibilità emessa dal Comune di Gela il 4 febbraio 2010.
Il tutto ha avuto inizio nel lontano 2002 allorquando la Giancarlo Scicolone & C. snc, società che ha gestito sini al 2010 l’impianto, sollecitava la Esso perché effettuasse interventi di manutenzione straordinaria alla prima alla pensilina del piazzale esterno, poi nel 2004 al muro di sostegno del piazzale, poi al piazzale esterno, finchè, nel 2007, crollava il controsoffitto in lamiera zincata della pensilina esterna con grave rischio per l’incolumità degli addetti alle pompe e dei clienti.
Incurante dei fatti compresi quelli successivi quali l’intervento dei Vigili del Fuoco nel 2007, l’invito proveniente dal Comune di Gela nel Novembre 2007 allo scopo di provvedere a lavori urgenti di risanamenti del muro di sostegno e del piazzale esterno, pena interventi quali la chiusura dell’impianto, Esso continuava a non eseguire quanto di propria competenza sino a quando, con ordinanza il Comune di Gela dichiarava inagibile l’impianto.
Solo dopo tale ultimo provvedimento, Esso inviava una comunicazione al Comune ed otteneva la sospensione dell’attività per sei mesi al fine di provvedere all’intervento manutentivo.
Tuttavia, ormai il dado era tratto. Il gestore dell’impianto, dopo anni di dure lotte con il gestore dell’impianto aveva subito un sostanziale calo delle vendite addebitabili alla fatiscenza dell’impianto che, stante il cattivo stato manutentivo, risultava meno attraente per i clienti oltre che meno sicuro per quest’ultimi ivi compresi gli operatori delle pompe.
Visti i fatti appana narrati, il gestore si rivolgeva al proprio difensore di fiducia, avv. Emanuele Maganuco, il quale intentava causa nei confronti della ridetta compagnia petrolifera innanzi al Tribunale di Roma avanzando formale richiesta di risarcimento del danno a causa del grave inadempimento contrattuale del gestore, sia patrimoniali e consistenti nel calo delle vendite dal triennio 2007/2010, sia non patrimoniali con riferimento alla perdita di immagine dell’impianto, nonché altri giudizi ancora pendenti e relativi ad altri periodi.
Esaminata la copiosa documentazione prodotta dall’attore ed accertare a mezzo CTU contabile l’effettivo calo reddituale subito dal gestore gelose, accertato l’inadempimento contrattuale in capo alla società petrolifera, il Tribunale della capitolino ha accolto la domanda di risarcimento avanzata dal gestore gelese riconoscendogli la somma di 15.000 euro oltre al riconoscimento delle spese di CTU e dei compensi professionali in favore dell’avvocato Emanuele Maganuco.