Gela. La condanna subita era pesante, quattro anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia. Un operaio cinquantenne, che adesso vive stabilmente all’estero, era anche accusato di aver ferito al volto la sorella, colpendola ripetutamente con un secchio. I giudici della Corte di Cassazione, però, hanno del tutto mutato l’orientamento. La condanna è stata annullata. Accogliendo il ricorso della difesa, sostenuta dall’avvocato Vittorio Giardino, è stata esclusa la sussistenza dei maltrattamenti in famiglia. La difesa aveva già spiegato che i rapporti tra l’imputato, la madre e la sorella erano del tutto deteriorati. Ci sarebbero state incomprensioni reciproche, sfociate in forti tensioni. L’uomo, però, sarebbe stato più volte vittima di aggressioni, così come indicato da precedenti sentenze, nelle quali è risultato parte offesa. Inoltre, anche il ferimento della sorella, a Caposoprano, che portò i carabinieri a far scattare l’arresto, sarebbe avvenuto nel tentativo di difendersi da un’altra aggressione.
Sulla legittima difesa, dovranno nuovamente decidere i giudici d’appello. Per il resto, come chiesto dal difensore, la sentenza di condanna è stata annullata. A causa di quanto accadutogli, l’operaio venne trasferito, per un breve periodo, nell’ex opg di Barcellona Pozzo di Gotto. Era ritenuto socialmente pericoloso.