Gela. E’ stata una seduta di question time, certamente molto più movimentata rispetto al solito. L’inizio dei lavori è stato ritardato, a seguito del confronto urgente che sindaco e assessori hanno aperto con gli operai Tekra che rischiano di perdere il posto. E’ sui rifiuti, comunque, che passano molte delle sorti dell’ente, soprattutto finanziarie. Le polveri si sono accese quando il consigliere Udc Salvatore Incardona ha esposto una serie di dubbi, tramutati nell’interrogazione portata in aula. Dagli ultimi avvisi Tari al Piano economico finanziario, passando per quello d’ambito sui rifiuti. Il consigliere ha esposto una serie di numeri, accompagnati però da servizi che non vengono assicurati. L’assessore all’ambiente Grazia Robilatte, anche da un punto di vista politico, non ha mancato di ribattere, facendo riferimento alle passate gestioni. “Tre milioni di euro di servizi aggiuntivi solo nel 2016 e non mi pare che la città fosse più pulita di come è adesso”, ha detto. L’assessore ha detto chiaramente che i rapporti istituzionali con Tekra, l’azienda che gestisce in proroga l’appalto rifiuti, sono decisamente turbolenti. “Siamo in continua contestazione con Tekra”, ha aggiunto. Nella disamina dei numeri, sono spuntati quelli della transazione tra Tekra e Comune, conclusa a fine 2018, dal commissario straordinario. “Circa un milione e centomila euro all’anno che sono stati inseriti nel Pef – ha detto ancora – e li ritroveremo per i prossimi sette anni”. Robilatte pare abbia avviato una serie di verifiche interne, anche per capire se il costo della transazione, per coprire un maxi debito con Tekra, potesse essere caricato nel piano economico finanziario. “Sulle tariffe – ha detto in maniera molto concitata – non pesa la gara d’appalto che non è stata assegnata, ma pesano le cose pregresse. Non ci saranno servizi aggiuntivi per interventi che sono previsti nel capitolato”. Anche su questo punto le fibrillazioni tra amministrazione e Tekra sembrano non mancare. “Non siamo in un tribunale – ha risposto Incardona – il mio non era un attacco all’assessore. Sono garantista e non condanno nessuno. Se c’è il dubbio che i costi della transazione con Tekra non potessero essere inseriti nel Pef, allora si verifichi e se ce ne saranno le condizioni, toccherà anche agli organi inquirenti procedere. Penso però che tutti gli atti amministrativi siano impugnabili, anche gli avvisi Tari che riportano l’indicazione di una delibera di consiglio, inesistente”. I leghisti, che a loro volta avevano presentato un’interrogazione sul servizio rifiuti, non erano in aula.
L’amministrazione ha voluto mettere le cose in chiaro, anche quando l’indipendente Paola Giudice ha esposto i punti focali dell’interrogazione sull’eventuale rapporto di collaborazione tra Comune e il gruppo di Jacopo Fo, autore teatrale che da alcuni anni sta portando avanti un progetto che dovrebbe assicurare una rinascita, culturale, della città. Qualche settimana fa, nel promuovere un intervento di street art alla stazione ferroviaria, Fo ha parlato di un progetto in collaborazione con il Comune, sempre sotto l’egida di Eni, che finanzia molte delle attività. “Fo ha detto cose che non fanno parte della realtà – è intervenuto l’assessore Terenziano Di Stefano – il Comune, ad oggi, non conosce né finanzia progetti di street art, che non ci sono mai stati presentati”. La prestazione artistica alla stazione ferroviaria ha avuto un nulla osta dal settore ambiente del Comune, ma limitatamente a quella giornata. Secondo Di Stefano non c’è alcuna collaborazione con Fo né sono previsti finanziamenti. L’autore strinse una cooperazione con l’ente quando in municipio c’era l’ex giunta Messinese e ha proseguito con il commissario straordinario. “C’è un patrocinio gratuito del Comune – ha precisato l’assessore – ma intendo avere tutti i risultati di questo progetto più ampio avviato da Fo, altrimenti, senza dati certi, l’amministrazione non concederà più neanche il patrocinio gratuito”. Il consigliere Giudice ha illustrato l’interrogazione, chiedendo anzitutto che si facesse chiarezza sui rapporti di finaziamento tra l’ente e il gruppo di Fo. Ha spiegato inoltre che dovrebbero essere rafforzate le verifiche sulla qualità degli interventi, anche quando vengono rilasciate semplici autorizzazioni, come quella per le decorazioni artistiche alla stazione ferroviaria. Il confronto in aula è proseguito sullo stadio comunale. Per l’assessore Ivan Liardi, “siamo alle battute finali”. E’ stato acquisito il nulla osta dei vigili del fuoco. Il consigliere leghista Emanuele Alabiso ha chiesto tempi certi, ricordando anche la necessità che si ripristini pienamente l’installazione che ricorda il tifoso Angelo Boscaglia. Il sindaco Lucio Greco, rispondendo al consigliere Salvatore Incardona, ha ricordato quello che si è fatto, anche negli ultimi giorni, per tentare di ripristinare le forniture idriche in città, dopo l’ennesimo guasto. Il primo cittadino attende il confronto sugli invasi artificiali e avrà una riunione con uno dei dirigenti di riferimento del ministero delle infrastrutture. La grillina Virginia Farruggia ha chiesto lumi sul destino del parco di Montelungo, adesso anche con il rischio del piombo rilasciato dai pallini sparati nell’area di tiro a volo. Un’area da decenni in attesa di una nuova vita. Il consigliere non ha trovato troppi appigli nella riposta dell’assessore Robilatte, che ha invece puntato sui controlli effettuati anche nei confronti dell’associazione che gestisce l’area di tiro. Il consigliere Rosario Faraci ha invece chiesto di valutare interventi di riqualificazione nella zona di via Apollo. L’assessore Liardi ha spiegato di conoscere la situazione dell’area, stretta tra vincoli archeologici e artistici, e di essere pronto ad un sopralluogo immediato.