Proteste contro parata militare: Attivisti, “smilitarizziamo l’isola”

 
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Gela. La parata militare commemorativa, alla fine, è arrivata a destinazione. Ma per gli attivisti dei comitati No Muos ci sarebbe ben poco da festeggiare.

“Oggi non ci sono commemorazioni da celebrare – hanno urlato davanti alla folla in attesa del passaggio dei mezzi storici – è una giornata di lutto per tutti”. Gli attivisti hanno fatto sentire tutta la loro presenza. Parata e banda musicale al seguito hanno dovuto fermare il loro passo al culmine della mobilitazione No Muos. Non sono mancati i contatti tra il cordone di sicurezza composto da agenti di polizia e carabinieri e gli stessi manifestanti.
“Il vero successo – dicono gli esponenti locali del comitato No Muos – è stato quello di portare in città forme di contrapposizione mai viste prima. Siamo contro il Muos e i danni causati dalle onde elettromagnetiche ad altissima intensità prodotte da questo sistema ma, soprattutto, vogliamo la smilitarizzazione dell’intera isola”.
L’azione dei manifestanti è giunta fino al tratto di spiaggia che ha visto, per pochi minuti, i mezzi anfibi toccare terra e riprendere la via del mare.
“Non passeranno – si sono opposti i manifestanti – No Muos fino alla vittoria!”. Per la prima volta da quando di celebra l’anniversario dello sbarco in città, le autorità militari hanno dovuto modificare gli originari programmi.
Quella di ieri era una delle tappe della contestazione che, ormai da mesi, attraversa l’intera Sicilia: tanto da oltrepassarne i confini geografici. Questa volta, gli attivisti hanno lanciato il loro guanto di sfida utilizzando i corpi.
Alcuni, non a caso, erano completamente ricoperti di messaggi indirizzati alle autorità militari a stelle e strisce e, più in generale, alle istituzioni politiche che, fino ad oggi, avrebbero avallato i piani americani sull’isola e non solo.

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