Gela. E’ fermo da circa tre anni, soprattutto per lo scarso interesse dimostrato dagli imprenditori privati che, fino ad oggi, non hanno mai risposto agli inviti pubblici redatti dai funzionari del settore urbanistica.
Il progetto di riqualificazione dell’ampia area del quartiere di Settefarine, rimasta esclusa da precedenti interventi, rischia di non vedere la luce dei finanziamenti europei.
“Non so darmi spiegazioni – ammette l’ex assessore al ramo Giuseppe D’Aleo che si è occupato di riprendere l’intera pratica – sembra quasi che, in questa città, gli imprenditori preferiscano lasciare fermi i loro mezzi piuttosto che metterli in attività”.
La discesa in campo dei privati permetterebbe, attraverso una compartecipazione con l’ente comunale, di ottenere maggiori punteggi davanti ai tecnici europei.
“E’ un progetto veramente molto importante – spiega ancora l’ex assessore all’urbanistica – servirebbe a riqualificare un’area degradata e a renderla economicamente più appetibile. Quando mi insediai, cercai subito di riprendere il progetto La Gorgone proprio per queste ragioni”.
Nonostante ciò, le richieste di partecipazione private non sono mai giunte sui tavoli dell’assessorato, adesso diretto da Fortunato Ferracane. I funzionari comunali, comunque, hanno appena reso pubblico un nuovo bando per la ricerca di eventuali privati.
Tra le altre cose, si prevede la realizzazione di oltre dieci alloggi di edilizia economica e popolare oltre a diverse agevolazioni. Intanto, nella zona, i residenti non mancano di far notare i tanti disagi.
“Ci sentiamo veramente figli di un Dio minore – dicono – affrontiamo, praticamente ogni giorno, problemi che, forse, in una città italiana non dovrebbero neanche esistere, dall’acqua ai servizi essenziali”.
