Gela. Due minorenni finiti al centro di casi giudiziari praticamente analoghi, conclusi però con provvedimenti favorevoli emessi dal giudice dell’udienza preliminare.
I controlli alle celle. Sia M.S. che C.M., reclusi all’interno del carcere minorile di Caltanissetta, avrebbero opposto resistenza ai controlli effettuati dagli agenti di polizia penitenziaria. Accertamenti quotidiani alle grate delle finestre interne, con tanto di manganelli passati tra le sbarre. Nel caso di M.S., avrebbe replicato alle richieste delle guardie penitenziarie minacciando di distruggere la finestra. C.M., invece, si sarebbe lamentato dei controlli durante alcuni dialoghi con altri detenuti ma gli agenti di polizia penitenziaria lo avrebbero subito segnalato.
Nessuna resistenza. I difensori di fiducia dei due, impegnati in procedimenti diversi, sono riusciti ad ottenere il verdetto favorevole del gup Gabriella Tomai che ha scelto di non rinviarli a giudizio. Gli avvocati Carmelo Tuccio, Davide Limoncello e Giuseppe Ferrara hanno dimostrato che si sarebbe trattato solo di lamentele dei giovani detenuti e non, invece, di resistenza alle richieste degli agenti impegnati nella struttura. Una linea accolta dal gup del tribunale dei minori di Caltanissetta. I due minori avrebbero chiesto spiegazioni agli agenti soprattutto per evitare che le finestre delle celle venissero tenute aperte anche in pieno inverno.