Gela. Il procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna nei confronti dell’ex guardia giurata ventottenne Nicola Incorvaia, accusato di aver ucciso nel maggio di tre anni fa la moglie Emanuela Vallecchi.
L’ha fatto davanti ai giudici della corte d’assise d’appello di Catania, titolari del nuovo procedimento aperto dopo l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado deciso, lo scorso aprile, dai magistrati di Cassazione. Incorvaia venne condannato a quindici anni di reclusione proprio davanti alla corte d’assise d’appello di Caltanissetta. E’ stato, però, il suo avvocato difensore Flavio Sinatra ad ottenere l’annullamento della sentenza di condanna: contestando in cassazione il mancato riconoscimento dell’attenuante della provocazione. Il procuratore generale, durante l’udienza di ieri mattina, ha chiesto di confermare i quindici anni di reclusione. Analoga posizione assunta dai legali delle parti civili, gli avvocati Giovanni Cannizzaro e Davide Limoncello, che rappresentano i familiari della ventiduenne Emanuela Vallecchi. Alla prossima udienza, spetterà all’avvocato difensore Flavio Sinatra esporre le proprie conclusioni.