Gela. Per il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra, l’esperienza della giunta del sindaco Lucio Greco si può sintetizzare, fino ad ora, con poche parole. “Sei mesi di malapolitica”. L’ha spiegato tracciando un bilancio, politico, di quanto fatto dall’amministrazione “arcobaleno” dell’avvocato “civico”. Non ha trascurato neanche l’anomalia politica, che ha messo insieme partiti di centrodestra e centrosinistra, insieme ad un ampio fronte “civico”. “Sul piano politico sapevamo che fosse solo un’ammucchiata di civici – ha proseguito – costituita per coprire chi ha governato la città negli ultimi venti anni”. Una disamina impietosa, che ha fatto breccia nell’intera amministrazione comunale e si comprende subito dai toni che arrivano dalle stanze della giunta. “Non vogliamo sottacere le accuse del consigliere Scerra”, dicono attraverso una breve nota congiunta. “Un consigliere comunale espressione di un movimento che ha governato ininterrottamente per venti anni la nostra città – controbattono sindaco e assessori – dovrebbe arrossire di vergogna quando rilascia certe dichiarazioni”. Il richiamo politico è alla vicinanza del capogruppo di “Avanti Gela” all’area dell’ex deputato Pino Federico, che ha fatto parte di precedenti esperienze amministrative a Palazzo di Città, anche in coalizione con forze di centrosinistra. Allo stesso tempo, arriva l’affondo anche sulla possibile prossima collocazione di Scerra, che ha spiegato di pensare all’approdo in un partito di centrodestra, Lega o Fratelli d’Italia sembrano le due opzioni più gettonate. “Un consigliere comunale che dichiara di non sapere a quale partito aderire – concludono dalla giunta – dovrebbe dimostrare un certo pudore nel definire gli altri un’ammucchiata di civici. In politica, ci può stare anche la polemica, ma senza mai scadere nel ridicolo”.
L’anno nuovo inizia come era finito quello appena messo alle spalle, l’amministrazione comunale cerca di rintuzzare le bordate che arrivano dai banchi di opposizione, in attesa dell’esito del ricorso al Tar, ma anche i tanti malumori manifestati dagli alleati.
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