Principio di incendio al campo boe del porto isola, cantiere sotto sequestro

 
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Gela. Un incendio, prontamente domato dagli stessi operai che vi lavoravano, si è sviluppato al petrolchimico di Gela, durante i lavori di sostituzione di
una tubazione da 36 pollici (denominata “P2”), che collega il campo-boe, puntodi scarico del petrolio grezzo dalle navi, oltre porto-isola, al parco generale
serbatoi della Raffineria. Le fiamme hanno causato anche un’esplosione, il cui boato è stato avvertito a distanza.

Non ci sono stati feriti. La guardia costiera, allarmata dallo scoppio, ha inviato sul posto i propri militari che, d’intesa con la procura della Repubblica, hanno posto sotto sequestro il cantiere, ubicato sulla spiaggia, alla radice del pontile.Si cerca di appurare le cause dell’incendio e della successiva esplosione. C’è il timore

che la linea, prima di essere smantellata con fiamma ossidrica e lame rotative,non sia stata bonificata a regola d’arte di ogni residuo oleoso, altamente
infiammabile. Le indagini dovranno appurare anche questo.

La “P2” è una delle più grosse e più lunghe (quasi 7 km) tubazioni della Raffineria di Gela. Basti pensare che il campo-boe si trova a 3 miglia dalla costa. La direzione aziendale, dopo 30 anni e costosi interventi di manutenzione, ha deciso di sostituirla a causa della sua vetustà.

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