Gela. “Semplicemente, sei mesi di malapolitica”. Dal momento dell’insediamento, il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra sta sostenendo una dura opposizione all’amministrazione del sindaco Lucio Greco. In assoluto, è stato il secondo consigliere più votato, dopo Gabriele Pellegrino, del suo stesso movimento politico. In questo primo scorcio di consiliatura non sono mancati i duri affondi verso il sindaco “civico”. In aula, venerdì, ha nuovamente attaccato, sostenendo la necessità di una commissione interna di indagine che verifichi gli ultimi dieci anni di gestione della Ghelas multiservizi, appoggiando la proposta della grillina Virginia Farruggia. “C’è chi vuole cercare la verità – ha detto – e chi, invece, intende coprire qualcuno”. Chiaro il riferimento alle interconnessioni tra i gruppi politici che stanno sostenendo il sindaco e alcuni ex manager che si sono succeduti alla guida della multiservizi. Scerra, in questo fine anno, è ancora più aspro. “Sul piano politico sapevamo che fosse solo un’ammucchiata di civici, costituita per coprire chi ha governato la città negli ultimi venti anni – continua – Greco? Neanche ci salutiamo. E’ solo il sindaco di chi l’ha votato. Mette la contesa politica sempre su un livello personale, non ascolta e non accetta confronti, soprattutto con l’opposizione. In consiglio comunale, purtroppo, noto molta approssimazione. Si studiano poco gli atti e chi lo fa viene tacciato di populismo o di demagogia”. Gli scontri plateali, fino ad oggi, si sono registrati tra l’ex forzista e il gruppo di fedelissimi del sindaco. Il consigliere descrive uno stato della città, completamente bloccato. Un territorio affossato dalle emergenze di sempre. “Acqua e rifiuti rimangono problemi atavici – aggiunge ancora – aumentano gli abusivi di frutta e verdura, favoriti dall’assenza di controlli. La beffa dei trentatré milioni di euro del Patto per il Sud è tutta da attribuire alla macchina amministrativa che fa capo a Greco. Il sindaco non è stato in grado di interloquire con Eni, che alla fine ha deciso di investire sul territorio senza interlocuzioni con l’amministrazione, è un fatto gravissimo. Non c’è un piano di rilancio, non c’è programmazione. Sul prg mancano i passi amministrativi successivi all’approvazione. Manca pure il piano spiaggia”.
Il gruppo politico di Scerra, alle amministrative dello scorso aprile, ha dato un supporto quasi essenziale, da un punto di vista di voti, alla coalizione di centrodestra che alla fine ha scelto di puntare sul candidato leghista. A gennaio, il Tar Palermo valuterà i contenuti del ricorso presentato dall’alleanza battuta da quella di Greco e se dovessero arrivare decisioni favorevoli ai ricorrenti, allora il quadro politico locale potrebbe profondamente mutare. Scerra lo fa capire chiaramente, anche rispetto ad una sua eventuale collocazione partitica. “Nel 2020 mi auguro che possa esserci la svolta e mi riferisco al ricorso presentato – conclude – così si potrà muovere il giusto passo per rilanciare l’economia della città. A livello personale, sicuramente dovrò prendere una decisione importante e aderire ad un partito che abbia riferimenti nazionali”. Le ipotesi che ballano sono principalmente due. Il consigliere potrebbe virare verso la Lega, che pare interessare anche l’ex deputato regionale Pino Federico, oppure scegliere Fratelli d’Italia, dato che ci sono interlocuzioni con gli esponenti locali del partito di Giorgia Meloni. Una cosa è certa, l’esperienza in Forza Italia è ormai relegata al passato.
Tanto per cambiar, dopo forza Italia, il prossimo la lega pagana!!!
Politica spicciola e personaggi che sono riusciti(grazie al popolo basso-medio) ad avere un ruolo nella nostra città….popolo che ha smesso di sperare.
Martedì c’è il mercato settimanale e per il mercatino dell’usato qualcuno sceglierà Lega o Fdi senza guardarsi allo specchio.
Qualcuno si è ubbricato e si crede di essere un leader ma, ci vogliono tante cose per rivestire quella figura e ad oggi con quel carattere non ci resta che l’illusione.