“Non devono lasciare gli alloggi Iacp”, bloccato sgombero per due famiglie: accolti ricorsi

 
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Gela. Dovevano lasciare le loro abitazioni, nelle palazzine popolari di Scavone. Due famiglie, tra le tante destinatarie degli stessi avvisi, lo scorso ottobre hanno ricevuto i provvedimenti, fatti notificare dal Comune dopo l’ordinanza firmata dal sindaco Lucio Greco. Hanno occupato senza averne diritto e per questa ragione, entro fine novembre, avrebbero dovuto andarsene. Una casa, però, non ce l’hanno e dire addio agli alloggi occupati avrebbe significato stare in strada. Il giudice civile del tribunale ha accolto i ricorsi presentati dai loro legali di fiducia, gli avvocati Davide Limoncello e Antonella Paci. Per ora, stop alle procedure di sgombero. Le due famiglie potranno rimanere nelle abitazioni dello Iacp, in viale Indipendenza e in via Ambrica. Per gli avvocati che le assistono, non ci sarebbero le condizioni per imporgli lo sgombero coatto. Per questa ragione, si sono rivolti ai giudici civili del tribunale, che in questa fase hanno “congelato” la procedura. Le ordinanze sono state sospese, in attesa di entrare nel merito delle questioni, a marzo. Per settimane, dopo aver ricevuto i fogli di sgombero, gli occupanti hanno chiesto spiegazioni all’amministrazione comunale. La gran parte di quelli che dovrebbero lasciare gli alloggi vive situazioni di forte precarietà economica. Molti sono disoccupati e fanno fatica a sbarcare il lunario, con figli ancora in tenera età che rischierebbero di non avere un tetto.

Il sindaco Lucio Greco, al momento della firma delle ordinanze, ha spiegato che non accetterà situazioni di illegalità, dato che gli alloggi dovrebbero spettare a chi è collocato in una graduatoria, che da diverso tempo però non verrebbe rinnovata. Gli occupanti a rischio vogliono mettersi in regola e già contribuiscono alle manutenzioni degli alloggi. Ora, arriva lo stop dei giudici, almeno per due famiglie che avrebbero rischiato di dire addio alla casa.

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