Gela – Dei soliti auguri siamo stanchi prima ancora di iniziare, il Natale non si può ridurre a un augurio fatto per strada o alla valanga di messaggi che riceviamo, non può diventare solo una ricorrenza annuale per riunirsi in famiglia o per esercitare e a volte ostentare la nostra generosità, vissuto come un momento in cui siamo tutti più buoni, ma Natale è una notizia che in fondo al cuore tutti aspettiamo, magari senza saperlo. E la notizia è questa: Dio è qui, da 2000 anni è entrato nella storia, dentro l’uomo e si fa compagno del nostro cammino. Dio che è eterno inizia a prendere il nostro tempo, ha iniziato a utilizzare il nostro linguaggio, ha avuto bisogno della cooperazione degli uomini: di una madre e di un padre. Il Natale ci ricorda che Dio non è stanco di noi, non se ne è andato, non ci minaccia né si fa complice dei nostri mali, ma ci viene incontro. La carne di Cristo, il suo corpo risorto si dilata nelle membra dei piccoli e dei poveri, dei vicini e dei lontani cioè di tutti noi, dunque nessuno è più solo. Oggi si rinnovano tanti “presepi” di povertà e di tenerezza che aspettano una nostra visita, un nostro dono, per condividere il vero senso della vita. Gli angeli portano per primi il lieto annunzio della nascita di Gesù ai pastori; oggi noi, come loro, dobbiamo partire nella nostra città dagli ammalati, dalle persone sole, dai disoccupati, dai giovani, da tutti coloro che si sono visti costretti a lasciare la nostra città in cerca di lavoro, dalle tante famiglie disagiate, da coloro che hanno perso i propri figli drammaticamente o con la peste dei tumori che attanaglia la nostra gente.
Il Natale ci ricorda la povertà di Dio che si fa piccolo per stare accanto a noi e vuole che viviamo rapporti sinceri e amabili, dove le istituzioni politiche operano senza pensare al proprio interesse, le comunità parrocchiali lavorano insieme e collaborano con i fratelli di altre confessioni religiose, le tante associazioni di volontariato fanno rete comune per il bene sociale. Perché questo si realizzi bisogna che si metta del proprio, senza timore, senza criticare o denigrare l’altro, senza vedere sempre le cose che non vanno ma, fiduciosi dell’operato delle istituzioni tutte, cooperino per il bene della città partendo dal diritto dell’acqua e del rispetto dell’ambiente che lo circonda. Bisogna destrutturare una mentalità critica demolitiva e acquisire un nuovo modo di pensare e di agire che possa creare nuove opportunità di rilancio della nostra città verso un futuro migliore. Ognuno può alzarsi e mettersi in gioco e insieme far rinascere questa nostra amata città piena di bellezze e di tesori che il buon Dio e i nostri Padri ci hanno lasciato e che aspettano noi per valorizzarli. Destati!…e il Natale per te diventerà vero. Auguri di buon Natale e Lieto 2020.
Vostro
don Lino di Dio