Gela. Un nuovo stop e sempre sui debiti fuori bilancio. E’ stato necessario rinviare la trattazione di alcuni atti, inseriti all’ordine del giorno della seduta di consiglio comunale, conclusasi intorno alle 19. Consiglio e dirigenti non viaggiano sulla stessa frequenza e lo si era compreso già da tempo. Sono diversi gli atti arrivati sui banchi dell’assise civica, ma privi di allegati oppure in forte ritardo. Questa volta, è stato necessario stoppare almeno due debiti che dovevano essere valutati dai consiglieri. Come capitato nel recente passato, i componenti della commissione consiliare bilancio hanno nuovamente alzato i toni, nel tentativo di avere risposte, soprattutto dalla burocrazia comunale. I debiti dovranno attendere. “Non è la prima volta che accade – ha detto il vicepresidente della commissione bilancio Romina Morselli – in questo modo, non è possibile lavorare con serenità. Chiediamo che ci sia attenzione da parte dei settori”. Il tema è sempre più delicato, dato che i magistrati della Corte dei Conti guardano a Palazzo di Città, dopo i precedenti degli scorsi anni. Il consigliere comunale Udc Salvatore Incardona, a sua volta componente della commissione bilancio, ha sottolineato l’impossibilità di votare gli atti sotto esame, in assenza di alcuni allegati. Già qualche ora prima, la stessa commissione, come confermano il presidente Valeria Caci e il vice Romina Morselli, si è trovata davanti ad un provvedimento sull’aggiornamento dei costi di costruzione, arrivato però ben oltre il termine previsto. Una scintilla che rischia di incrinare ancora di più i rapporti tra consiglio e dirigenti. “Solo negli ultimi giorni, a ridosso di fine anno – dicono – sono arrivati in commissione venticinque debiti fuori bilancio. Noi abbiamo il dovere, verso la città, di valutarli con la necessaria attenzione e così tutto diventa difficile. Abbiamo intenzione di inoltrare una nota all’Oiv, che svolge funzioni di nucleo di valutazione, e non escludiamo di informare la procura della Corte dei Conti. Riteniamo che possano esserci gli estremi del danno erariale, dovuto ai dirigenti”. E’ un fine anno che si prospetta molto teso in Comune, soprattutto quando a “ballare” sono i debiti fuori bilancio, un fardello che l’ente si trascina dietro da anni.
Nel corso della seduta, è passato l’emendamento ad una delibera, risalente alla gestione commissariale, che tocca un altro punto decisamente delicato, quello dei piani costruttivi di edilizia economica e popolare. Un anno fa, il commissario straordinario, riprendendo una proposta dell’ex giunta Messinese, ha disposto il riconoscimento del diritto di proprietà per chi negli anni ha costruito, così da superare il solo diritto di superficie. Diritto di proprietà che fa cadere il vincolo sui prezzi di cessione, che teoricamente dovrebbero adattarsi ai parametri dell’edilizia economica e popolare. Con l’emendamento, proposto come prima firmataria dalla grillina Virginia Farruggia, si esclude però che possano essere superati i contenziosi, attivati nei confronti delle cooperative, che quindi dovranno eventualmente continuare a risponderne, senza essere sostituiti dai singoli proprietari. Per questo motivo, si prevede che i tecnici del Comune censiscano i contenziosi giudiziari attualmente in corso. Oltre all’emendamento, l’aula, alla presenza di diversi rappresentanti di cooperative e proprietari, ha detto sì ad un atto di indirizzo, con prima firmataria sempre la grillina Farruggia, che impegna l’amministrazione comunale a stilare un elenco completo dei piani costruttivi fino ad oggi realizzati e di eventuali contenziosi. “Già durante la precedente consiliatura – spiega Farruggia – avevo chiesto che si effettuassero approfondimenti per individuare tutti i procedimenti e gli eventuali contenziosi in atto con le cooperative che hanno costruito. E’ importante tutelare i cittadini e le casse del Comune”. In aula, si tornerà martedì 27 dicembre.
