Gela. Ha piazzato una tenda davanti il cancello del sito archeologico di Bosco Littorio per accendere i riflettori sull’inizio dei lavori del museo del mare. La protesta solitaria è stata avviata stamattina da Franco Cassarino, il noto subacqueo che ha individuato nei fondali di contrada Bulala molti reperti che hanno acceso i riflettori sull’interesse archeologico della città. Tra questi anche i relitti delle navi greche. La lista di tesori rinvenuti è cosi lunga che anche il compianto Sebastiano Tusa lo voleva accanto a sé. “Non levo la tenda se i lavori non iniziano – dice Cassarino – La Regione deve firmare l’avvio degli interventi all’impresa che si è aggiudicata la gara. Sono pronto anche a fare a meno del buonsenso – incalza – Le passarelle della politica non aiutano lo sviluppo economico della città. Il presidente Nello Musumeci non portato nulla alla nostra comunità che, invece, tra i tanti diritti, chiede uno sviluppo tramite l’avvio del museo del mare”.
Il subacqueo Cassarino è un fiume in piena e non lesina accuse nemmeno contro l’attuale amministrazione comunale.
“Il sindaco Lucio Greco non difende i diritti della nostra città – aggiunge – Siamo certi, dopo la farsa del primo cittadino, che la triremi greca non sarà collocata alle Benedettine. Questo è sicuramente un primo traguardo ma non basta. Adesso voglio capire se anche i leoni da tastiera hanno a cuore questa città. Ho iniziato in solitaria questa azione di forza anche per vedere chi si associa alla protesta di rivendicazione di un diritto troppo discusso e non ancora sancito, quello della realizzazione del primo stralcio del museo del mare”.