Gela. Nonostante l’aula consiliare fosse quasi del tutto deserta, il gruppo dei consiglieri più vicini al primo cittadino Angelo Fasulo è riuscito a partorire l’approvazione di due importanti provvedimenti, propedeutici al bilancio di previsione.
Il sì è stato pronunciato sia per il piano di alienazione degli immobili di proprietà comunale che per l’atto che regolamenta i servizi pubblici a domanda individuale. Quattordici consiglieri hanno assicurato il mantenimento del numero legale. C’erano i rappresentanti dell’ex Mpa, quelli dell’Udc e i democratici più fedeli al primo cittadino.
Gli stessi consiglieri hanno anche approvato i due atti contenenti la lista dei debiti fuori bilancio che, solo ventiquattr’ore prima, aveva fatto discutere.
Aldilà delle tante assenze, l’obiettivo delle critiche dei consiglieri è stato puntato sui dirigenti dell’ente e sul loro operato: messo in discussione soprattutto sul fronte del riconoscimento dei debiti fuori bilancio e della mancata individuazione di buona parte dei documenti che ne avrebbero potuto delineare l’origine.
Non a caso, sia Giacomo Gulizzi del Pd che il socialista Piero Lo Nigro hanno chiesto l’accertamento sull’ammontare dei premi incentivanti assicurati ai dirigenti di Palazzo di Città. “Sicuramente – ha risposto Fasulo – in passato ci saranno state forme organizzative degli uffici, soprattutto di quello degli affari legali, diverse rispetto ad oggi. Però, è praticamente impossibile risalire alle eventuali responsabilità di operatori che, adesso, non sono più in servizio”.