Gela. Per gli investigatori, avrebbero fornito una versione falsa, così da coprire i datori di lavoro. Sono però cadute le accuse mosse a due operai, dipendenti di un’azienda agricola locale. Nel corso di controlli, gli ispettori irrogarono sanzioni fino a centomila euro ai proprietari. Sentirono anche i dipendenti, con l’obiettivo di verificarne mansioni e impiego. Una versione, poi risultata discordante, sarebbe stata rilasciata dai lavoratori. Anomalie che li hanno portati a processo. In primo grado, vennero condannati ad un anno di reclusione. I giudici di appello nisseni, però, hanno accolto la ricostruzione del difensore, l’avvocato Vittorio Giardino, che ha fatto emergere la congruità di quanto dichiarato dagli imputati durante i controlli e poi successivamente.
Non avrebbero avuto alcuna volontà di negare i fatti. Il ricorso è stato pienamente accolto, inducendo i giudici della Corte d’appello ad emettere una sentenza favorevole.
