Gela. I tentativi di arrivare ad una soluzione condivisa ci sono stati, almeno nelle ultime settimane. Dalla Consulta delle associazioni a tutela dei diversamente abili, però, fanno sapere che l’amministrazione comunale e l’Asp ancora non hanno concretizzato gli impegni assunti, anche in sedi ufficiali. Così, il presidente Livio Aliotta dà l’ultima scadenza, il 13 dicembre. Se non dovessero arrivare risultati, allora i disabili e le loro famiglie organizzeranno un sit-in permanente. “Nessuno degli impegni assunti è stato mantenuto, un’inerzia che causa serie difficoltà ed un sentimento di abbandono nei confronti della categoria – dice l’avvocato Aliotta – il sindaco e i due assessori ai servizi sociali e alla polizia municipale avevano assunto precisi impegni in merito alla immediata ripresa del servizio pubblico locale per il trasporto dei diversamente abili nonché in merito all’insediamento del tavolo tecnico utile a risolvere i problemi dei centri diurni, lo spostamento degli edifici non a norma come i servizi sociali e l’anagrafe, l’abbattimento delle barriere nelle fermate cittadine e l’immediata ripresa dei lavori della commissione Uvd per il rilascio dei Pai e l’avvio dell’Asacom nelle scuole primarie e secondarie di primo grado”. Per Aliotta e gli altri componenti della consulta, in più occasioni protagonisti di proteste eclatanti, neanche l’Asp starebbe dando seguito a quanto previsto. “I vertici dell’Azienda sanitaria hanno prima confermato e sottoscritto l’impegno di istituire un tavolo tecnico sanitario che affrontasse i temi della disabilità e della sanità – continua Aliotta – tuttavia ad oggi anche questo impegno è rimasto totalmente disatteso, mentre i problemi urgenti ed improrogabili continuano a tormentare le famiglia dei disabili nonché i bambini che devono ancora attendere che qualcuno dia attuazione all’ampliamento o al turn-over dai centri di riabilitazione verso centri diurni per disabili fisici e mentali”. Le conclusioni che arrivano dalla consulta sono piuttosto amare. “Mentre Sagunto viene espugnata a Roma si continua a discutere ed è per questa grave ed ennesima umiliazione che la consulta non intende tollerare ulteriormente questa sorta di massacro a cui i politici assistono passivamente, lasciando che i problemi urgenti ed improrogabili dei cittadini disabili della città vengano aggravati dalla fredda burocrazia che con le proprie condotte discrimina centinaia di persone costringendole ad una vita di serie “B” rispetto ai cittadini normodotati”.
L’unico passo in avanti l’ha fatto l’Ast che ha messo a disposizione un bus di ultima generazione, adatto al trasporto su chiamata dei diversamente abili. L’amministrazione comunale, però, non avrebbe ancora dato l’assenso all’avvio del servizio.