Poca differenziata ma tanti dubbi: la politica ha messo il dito su 25 assunzioni?

 
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Gela. La raccolta differenziata in pompa magna, almeno nelle prime giornate, non sembra aver coinvolto troppi utenti. Nelle zone della città già interessate dalla scomparsa dei tradizionali cassonetti, cumuli di rifiuti si sono formati in pochissime ore. Dalle arterie più battute a quelle meno frequentate, sacchi e sacchetti ricolmi di qualsiasi resto hanno fatto bella mostra.

Potrebbe trattarsi d’inconvenienti legati, forse, ad una poco capillare campagna informativa che, di certo, sembra non aver attratto i molti residenti del centro storico. In questa zona, infatti, i cumuli di spazzatura si sono formati con maggiore frequenza. Intanto, proprio l’aspetto informativo dell’intera campagna di differenziata potrebbe creare fibrillazioni politiche.
Da alcuni giorni, infatti, circa venticinque operatori sono stati ingaggiati con l’obiettivo di distribuire i famosi sacchetti differenziati e garantire informazioni agli utenti. Ma come sono stati scelti questi operatori? Tra i corridoi di Palazzo di Città, è sempre più insistente la convinzione di una scelta, per così dire, pilotata in favore di addetti “segnalati” dalle aree partitiche di riferimento.
Alcuni consiglieri, anche se nessuno in questa fase sembra volersi sbilanciare, non avrebbero escluso l’ipotesi di portare la questione dei venticinque operatori direttamente in aula e, così, chiedere lumi al primo cittadino e ai suoi assessori. Di certo, il servizio di distribuzione dei sacchi e d’informazione in favore degli utenti non viene svolto nè da personale comunale nè da quello in forza alla società campana Tekra, gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città.
Un possibile caso di cooptazione politica per piazzare, anche se per poche settimane, alcuni elettori di fiducia? Molti lo pensano, nessuno lo dichiara espressamente.

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