Gela. La maxi inchiesta sul giro d’estorsioni che, per anni, ha imperversato intorno alla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti continua a produrre effetti. Dopo le condanne scaturite dal primo processo “Munda mundis”, altri presunti esponenti delle cosche locali sono finiti al centro degli approfondimenti svolti dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.
Il 23 aprile, infatti, alcuni di loro, esponenti di stidda e cosa nostra, si dovranno presentare davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta. Sono accusati di aver messo le mani, insieme ai compagni di cosca, sul ciclo dei rifiuti. Si tratta, per la gran parte, di affiliati che non finirono al centro del primo filone d’inchiesta.