Gela. La pizzeria “Bella Napoli” approda nella prestigiosa guida “Gambero rosso 2020” e fa le spallucce alle “tre forchette” Ciccio Sultano e Pino Cuttaia quasi a rivendicare una sosta, tra sapori e buon gusto, anche nella città dove Archestrato firmò il primo trattato della gastronomia al mondo. É Daniele Cacciuolo il giovane pizzaiolo napoletano (28 anni), entrato di diritto nella guida che da sette edizioni menziona le migliori pizzerie scelte per diversi fattori, ad aprire uno svincolo virtuale a Gela lungo la strada della buona tavola certificata che da Licata conduce a Ragusa. La bandierina, ovvero lo spicchio, della Guida più famosa del globo, di una tappa obbligata per gli amanti della buona tavola, è stata affissa nel locale Bella Napoli, lungomare Federico II di Svevia, nel tratto che inizia così il secondo stralcio di un intervento di riqualificazione solo promesso ma che, più ad ovest della città greca, è già stato salutato dai commercianti con l’insediamento di nuove ed interessanti attività culinarie.
“E’ una di quelle belle storie nate tra la Campania e la Sicilia – scrive il Gambero Rosso della pizzeria Bella Napoli – Tra le pizze – continua – da manuale la Margherita con San Marzano e fiordilatte campano, così come la Marinara. Poi, la Bufalina con mozzarella di bufala di Battipaglia, la Mortazza con bufala affumicata, mortadella Villani, crema di basilico, pistacchio di Bronte a granella e grana a scaglie…”, una descrizione sfociata nell’attribuzione di un ambito “spicchio” che consacra la pizzeria Bella Napoli tra le poche menzionate nella guida del Gambero rosso edizione 2020. L’unica nella provincia di Caltanissetta a fregiarsi di questo riconoscimento, legato ai sacrifici di una gestione familiare. “Hanno premiato la mia intuizione – assicura Cacciuolo – quella di avere riconosciuto la vera pizzeria napoletana. Quando ho saputo di essere stato inserito nella prestigiosa guida – ammette – mi sono commosso tra le braccia di mia moglie: Marzia Cremone”. Nonostante la giovane età, Daniele Cacciuolo, non nasconde l’amarezza per avere solo assaporato il secondo spicchio. “E’ mancato solo un punto – dice il pizzaiolo di Bella Napoli – probabilmente ho pagato la poca scelta della carta dei vini che ho già migliorato. Rimango comunque fedele all’idea che alla pizza, in quanto street food, è più naturale associare una birra. Ma accetto la sfida…”. La lista dei vini annovera già 59 etichette di cantine provenienti da 10 diverse regioni del bel Paese. “Non mancano le birre artigianali – conclude Daniele Cacciuolo – con una scelta tra 5 diverse tipologie” ma, come ogni professionista, anche Cacciuolo ha il suo segreto: “Il trucco di una buona pizza è assicurare una spolverata di parmigiano”, anche se entrando nel particolare scopriamo tra i tanti ingredienti usati per condire le pizze “made in Bella Napoli”, l’olio di oliva Pizzolium, la bufala di Battipaglia e il basilico gelese.
Finalmente un riconoscimento alla gastronomia gelese, anche se non di Archestrato! Ciò dovrebbe stimolare i ristoratori ad elevare i loro standard, valorizzando le specialità locali che derivano dagli insegnamenti del nostro concittadino antenato Archestrato ed utilizzando materie prime genuine; preferendo la qualità alla quantità!!!!