Gela. “Condivido l’azione di protesta avviata dalla Cgil. Non ci sono più scuse”. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano, la scorsa settimana, aveva fatto intendere di non confidare troppe in eventuali risposte dal Ministero dell’ambiente sulla proroga Via, per la base gas di Eni. Ha parlato di “misura ormai colma”. Alla luce dell’iniziativa sindacale, con il volantinaggio e gli striscioni all’aeroporto “Fontanarossa” di Catania, ammette che anche la giunta sembra intenzionata ad azioni eclatanti. “Adesso, basta – continua – se il ministro non intende firmare la proroga Via per un investimento che darebbe respiro ai lavoratori dell’indotto Eni e a quelli del diretto, lo dica chiaramente e ne spieghi le ragioni”. I sindacalisti della Cgil rivendicano risposte non solo sulla proroga Via ferma, ma anche su tutti quegli strumenti istituzionali che avrebbero dovuto apportare vantaggi economici al territorio e che invece l’hanno ulteriormente affossato, a causa dell’inerzia della politica.
Allo “Sblocca Gela”, adesso, potrebbe aderire l’amministrazione comunale, nell’ottica di una vertenza ancora più ampia.