Omicidio Sequino, i Liardo e Raniolo negano coinvolgimento: fissata udienza riesame

 
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Sequino fu ucciso in pieno centro storico

Gela. Sono accusati di essere mandanti e killer del tassista cinquantaseienne Domenico Sequino. Nicola Liardo, il figlio Giuseppe Liardo e Salvatore Raniolo, sono stati arrestati dai carabinieri, coordinati dai pm della Dda di Caltanissetta. Davanti al gip che li ha sentiti, nel corso degli interrogatori di garanzia, hanno però escluso un loro ruolo nell’omicidio. Si sono difesi sostenendo di non aver avuto ragioni di astio nei confronti della vittima. I legali che li assistono, gli avvocati Flavio Sinatra e Davide Limoncello, si sono rivolti ai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta, nel tentativo di ottenere l’annullamento delle ordinanze di custodia cautelare. I legali ritengono che la ricostruzione degli investigatori si fondi su elementi non riscontrabili. Mettono in discussione anche il contenuto delle intercettazioni telefoniche, che incastrerebbero gli indagati. I ricorsi verranno valutati ad inizio dicembre.

E’ stata fissata l’udienza. Da quanto emerso, l’omicidio sarebbe stato ordinato per contrasti sorti su una somma di denaro di circa sessantamila euro, ma anche dopo una possibile estorsione saltata, a seguito dell’intervento di Sequino.

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