Gela. Inadempimenti da parte di Caltaqua non ne vede. Il commissario Rosalba Panvini, che guida la Provincia di Caltanisetta e porta avanti la fase di liquidazione dell’Ato Cl6, lo stesso ambito che dovrebbe fare da controllore, ha votato per la prosecuzione del rapporto con l’azienda italo-spagnola, da anni al centro di una serie di pesanti critiche, soprattutto in città. Tra le altre cose, il commissario ha coordinato i lavori della commissione tecnica, teoricamente in grado di poter decidere lo scioglimento del contratto. Per quest’ultima soluzione si sono schierati il sindaco Lucio Greco, il primo cittadino di Caltanissetta Roberto Gambino, il rappresentante Usb Lorenzo Petix e l’esponente del Forum dei movimenti per l’acqua Antonio Surace. Un quattro a due (oltre a Panvini contrario allo scioglimento si è detto il sindaco di Villalba), che per il commissario non significa risoluzione certa del contratto. “Ritenute destituite di fatto e diritto le valutazioni generiche espresse dai componenti che hanno prospettato la risoluzione anticipata – scrive in una nota – di contro ha giudicato che non sussistano le accertate inadempienze per proporre la risoluzione di che trattasi”. Niente inadempienze per Panvini, che guida l’Ato che dovrebbe sottoporre a costante controllo Caltaqua. In città, invece, intere zone rimangono a secco per giorni e gli utenti si trovano pure a fronteggiare i conguagli “d’oro”, con bollette stratosferiche. Anzi, Panvini dice pure di più.
“Appare fuorviante e oltremodo scorretto l’atteggiamento di alcuni componenti della commissione che alimentano, nel delicato contesto territoriale – conclude – un’atmosfera di confusione, facendo riferimenti a scenari futuri che, allo stato dei fatti, non trovano nessun riscontro negli atti del procedimento in corso”. Non fa espressamente riferimento al sindaco Lucio Greco, ma è chiaro che il “richiamo”, anche politico, del commissario Ato sia rivolto soprattutto all’avvocato.
Il tempo ha dimostrato chiaramente a cosa sono serviti tutti questi commissari