Gela. Avrebbe dato l’ordine di far sparire la sua Lancia Y, sottoposta ad un provvedimento di sequestro amministrativo. L’auto venne ritrovata in fiamme dai carabinieri, sotto ad un viadotto in contrada Pampinella. Gli investigatori sono risaliti ad un operaio, che adesso è a processo davanti al giudice Marica Marino. La conferma della richiesta di sbarazzarsi della vettura è arrivata da due operatori, che muniti di un mezzo per la raccolta del ferro e di componenti di auto, caricarono la vettura per poi abbandonarla. L’auto venne ritrovata in fiamme. “Fu danneggiato anche un tratto di guard rail – ha detto il carabiniere che per primo intervenne – era conficcata contro un palo e probabilmente data successivamente alle fiamme”. A giudizio, difeso dagli avvocati Giacomo Ventura e Maria Elena Ventura, c’è solo l’ex proprietario che avrebbe chiesto di far sparire la Lancia Y. Chi intervenne, si appropriò prima di uno dei componenti che servivano, per poi scaricare l’auto, dove nessuno avrebbe potuto ritrovarla.
Pare che fosse inizialmente parcheggiata in una rimessa, nei pressi della stessa zona. I testimoni hanno risposto alle domande del pm Tiziana Di Pietro e a quelle dei difensori.