Gela. Il “nuovo” Pd locale teorizzato dal segretario cittadino Peppe Di Cristina continua a prendere forma. In segreteria, entrano Alessio Candiano, che alle amministrative dello scorso aprile è stato candidato con una delle liste a supporto dell’imprenditore Maurizio Melfa, e Giuseppe Favitta, dipendente Eni che ha una lunga esperienza nel sindacato. Il segretario li ha ufficializzati, assegnando da subito la delega all’industria a Favitta. “Il partito cresce – dice Di Cristina – onestamente, andiamo oltre le aspettative”. Il prossimo 25 novembre, i dem della provincia si vedranno in città per un incontro con il commissario regionale del partito, il deputato nazionale Alberto Losacco. Nell’alleanza “arcobaleno” del sindaco Lucio Greco, Di Cristina e i suoi tentano di strutturare un’area di centrosinistra, che sicuramente non trova molte sponde, ma che potrebbe attecchire tra i tanti “civici” che hanno sostenuto l’avvocato. Negli ambienti dem, non si esclude che il gruppo consiliare possa allargarsi, magari dopo gennaio. Il punto fisso, comunque, rimane la necessità di un’accelerazione da parte della giunta Greco. La segreteria cittadina l’ha già spiegato in tutte le “salse” politiche e alcune uscite del sindaco e dei suoi fedelissimi non sono piaciute. Di Cristina, comunque, può contare sui due consiglieri comunali Alessandra Ascia e Gaetano Orlando e sull’assessore Grazia Robilatte. Tra le priorità, c’è sicuramente l’aspetto degli investimenti. I dirigenti locali non sembrano intenzionati a rinunciare alla presenza industriale, anche se da mesi puntano sul rilancio delle bonifiche.
Di Cristina e il sindaco Lucio Greco pare si siano incontrati nel fine settimana. Un confronto senza troppi inconvenienti, anche se il segretario sembra fermo nel richiedere un cambio di passo. Gli ultimi “infortuni” politici dell’amministrazione convincono poco, con in testa il taglio dei finanziamenti del Patto per il Sud. Greco può certamente mettere in conto l’appoggio dei democratici, ma probabilmente dai primi mesi del prossimi anno qualcosa dovrà cambiare. Un azzeramento della giunta? Forse, potrebbe essere una soluzione da non sottovalutare. Intanto, i dem rimangono al governo della città, mentre il “nuovo” partito, lentamente, cercherà di convincere i più scettici, dovendo guardarsi le spalle dagli ultimi arrivi, come i renziani di “Italia Viva”, al momento in città non pervenuti.