Gela. Due progetti in bilico e un porto rifugio perennemente insabbiato. Le notizie ufficiali che arrivano sia da Palermo che dagli uffici europei non sono di certo confortanti. A rischio sono sia gli interventi coperti con i soldi delle compensazioni Eni sia il maxi progetto del nuovo sito portuale. Ieri, i componenti del comitato pro-porto hanno diffuso una nota, firmata dal responsabile della Direzione generale della politica regionale e urbana dell’Unione europea, che lascia pochi spazi alla “fantasia”. Il progetto del maxi porto, da quasi 150 milioni di euro, non è stato inserito nella tabella di quelli da finanziare e avviare. I componenti del comitato attendono di essere convocati dalla prefettura di Caltanissetta e non escludono di potersi rivolgere alla magistratura, se la situazione diventasse irrecuperabile. Ritengono che ci siano pesanti responsabilità, soprattutto politiche. “La protezione civile, venerdì, ha integrato i documenti che mancavano e che avevano fatto esprimere parere negativo sul progetto per gli interventi di dragaggio. Almeno così ci è stato riferito – dice il presidente della commissione affari generali Vincenzo Casciana – per il provveditore ai lavori pubblici i dubbi rimangono sul posizionamento del pennello, per così come è stato progettato”. Il molo di ponente del sito portuale sembra non offrire le necessarie garanzie tecniche. “Se domani la commissione lavori pubblici esprimerà un parere di non interferenza, invece della non compatibilità, il provveditore potrà emettere un decreto con giudizio positivo condizionato a delle prescrizioni – continua Casciana – come la manutenzione dopo ventiquattro mesi oppure l’inserimento nel quadro economico della possibilità di smontare il molo di ponente, in attesa del nuovo porto, o ancora lo stanziamento di una somma per il dragaggio da collegare alla manutenzione. A parere del provveditore, il progetto del pennello non darebbe una soluzione definitiva, ma garantirebbe solo una mitigazione degli effetti provocati dall’insabbiamento”.
Operatori, pescatori e i consiglieri che stanno seguendo l’iter vogliono però arrivare ad una conclusione favorevole. Le nubi si sono addensate sulla fattibilità del maxi porto, da circa 150 milioni di euro, anche se ritardi e chiare sviste burocratiche e politiche stanno pesando anche sugli interventi coperti dai quasi sei milioni delle compensazioni Eni. “Non far passare questo progetto – conclude Casciana – sarebbe l’ennesimo fallimento per questa città. Siamo ancora convinti che il porto può rappresentare uno dei volani più importanti per l’economia locale”.
CHI HA SBAGLIATO PAGHI !!!!!
Qualcuno deve pagare per questi errori ,
non è possibile che siamo in mano a nessuno , e di tutto ciò deve pagare sempre
la comunità Gelese