Gela. Un regolamento sulla realizzazione delle tettoie di copertura degli immobili può trasformarsi in un nuovo caso politico, facendo emergere i tanti affanni abbattutisi sulla maggioranza che sostiene il sindaco Angelo Fasulo.
E’ successo nella seduta consiliare di mercoledì sera.
Un vero e proprio tilt d’aula che ha costretto il presidente Giuseppe Fava a sospendere in più occasioni i lavori.
Alla fine della contesa, infatti, ci si è ritrovati con due emendamenti alla proposta principale praticamente in contrasto: entrambi presentati e, paradossalmente, approvati.
Uno, quello a firma del consigliere Santo Giocolano, che consentirebbe la realizzazione di coperture fino al limite massimo dell’immobile; l’altro, quello voluto da Giuseppe Morselli, che tende a ridurre gli spazi da destinare alle tettoie.
“Voglio ricordare – ha detto in aula la dirigente del settore urbanistica Raffaella Galanti – che dovremmo scegliere l’uno o l’altro”. Immediata, dai banchi d’opposizione, la replica di Guido Siragusa.
“Sempre più spesso – ha detto – mi accorgo che i problemi di questo civico consesso non sono causati solo da noi consiglieri comunali. Mi dispiace dirlo ma i dirigenti, soprattutto nell’ultimo periodo, sono diventati protagonisti di errori clamorosi. Anche questa sera, ne abbiamo una riprova. Come si fa a far passare due emendamenti nettamente in contrasto l’uno con l’altro?”.
Una confusione rafforzata dalla presenza all’interno dell’aula dell’esponente democratico Nuccio Cafà che, già in una precedente riunione, aveva comunicato l’esistenza di un suo diretto interesse sull’intera vicenda: avendo presentato una pratica per la copertura di un immobile.
Anche questa volta, data l’assenza di molti consiglieri di maggioranza, la seduta è stata sciolta per assenza del numero legale.
“Faccio una richiesta al sindaco – dice Salvatore Gallo di Scelta Civica – gli eventuali posti in giunta dovrebbe affidarli a chi rappresenta partiti sempre presenti in aula. Perché premiare gli ex Mpa e quelli del Pd che disertano continuamente?”.