Gela. I fondi del Patto per il Sud si perderanno…anzi, no. Due versioni diametralmente opposte che arrivano però dallo stesso governo regionale. L’assessore alle attività produttive Mimmo Turano, che ha materialmente firmato il provvedimento di definanziamento da 33 milioni di euro, ha addirittura spiegato che a rischio ci sono pure i lavori già finanziati, senza possibilità alcuna di recuperare quelli appena tagliati. Servono progetti esecutivi e in Comune dovranno fare presto a chiudere le procedure per le opere coperte dai finanziamenti regionali, altrimenti potrebbero saltare pure quelle. Il “collega” di giunta di Turano, l’assessore forzista alle infrastrutture Marco Falcone, invece, la versione la presenta in modo differente. Affiancato dal sindaco Lucio Greco, dopo l’ennesimo incontro palermitano, ha acceso la “fiamma” della speranza. Forse, si recuperano, ovviamente presentando progetti esecutivi, che allo stato non ci sono. Un governo regionale “bifronte” che il consigliere comunale Paola Giudice ritiene specchio dei tempi, politici. “Due governi regionali per una sola Regione, la Sicilia. E non è l’effetto dello Statuto speciale ma sono limiti dei partiti e della politica. Abbiamo una sfilza di deputati di maggioranza e opposizione eletti in provincia di Caltanissetta che dovrebbero svolgere il ruolo di controllo, quindi di “sentinelle”, per seguire tutti gli iter che agevolano le finanze a favore del Comune – dice – come è possibile che sulla vicenda dei finanziamenti del Patto per il Sud due assessori ,nelle stesse ore, dichiarano cose opposte. Turano, assessore alle attività produttive, spiega che non è più possibile riprendere i finanziamenti perché il Comune è stato in silenzio rispetto a ispezioni e solleciti e addirittura ha dichiarato la non cantierabilità. Falcone, assessore alle infrastrutture, ha detto invece che non si perderà un euro”.
Contraddizioni evidenti, secondo il consigliere. “I viaggi a Palermo sono stati utili ad avere una risposta? Perché a me interessa che il Comune e quindi i cittadini abbiano una risposta e non due opposte e alternative, che sanno di presa in giro. Per queste ragioni, al di là delle immagini di riunioni nelle stanzi dei “bottoni” palermitani che evocano quasi il capezzale con la città al centro data per morta da chi non si è curato di evitare di far perdere i progetti, intendo dare ampia disponibilità al sindaco per capire dove sta la verità così da ottenere una risposta chiara, veloce e concreta sapendo che siamo dalla parte del torto perché se il Comune avesse ragione non si prospetterebbero né ricorsi al Tar né fiumi di inutili interviste che sanno di nulla, dato che i cittadini vogliono sapere se Gela sarà di nuovo fregata o sarà una città normale in grado di realizzare opere normali seppur con decenni di ritardo – conclude – sarebbe auspicabile intanto che mentre si “lotta” per ottenere milioni di euro, si pensasse anche ad asfaltare le strade, compito che attiene al Comune. Il ritardo è inenarrabile, tanto che polvere e fango sono in ogni angolo”.
Dirigenti da rimuovere, sono politicizzati e prendono compensi immeritati.
Ora sindaco spetta a Lei di dare un segnale e chiedere i danni per i mancati finanziamenti.
Si sono fregati i finanziamenti, per favore : mi sapresti dire il tuo onorevole arancio cosa và a fare a Palermo?
Che schifo!!!!!
Tutti complici o incapaci