Gela. Per i funzionari comunali non può rientrare nelle graduatorie dei meno abbienti, destinatari di un aiuto economico da parte dell’amministrazione: allo stesso tempo, l’imprenditore Emilio Missuto non riesce più a sopportare il peso dei danni causatigli dai mancati pagamenti alle sue aziende.
Adesso, il prefetto di Caltanissetta Carmine Valente ha scritto alla presidenza della repubblica, nel tentativo di assicurare un sostegno all’imprenditore. “Siamo ai continui paradossi – spiega proprio Missuto – sono troppo ricco per accedere agli aiuti economici del comune e, allo stesso tempo, troppo povero per potermi sostentare. Confermo la mia intenzione di protestare a Roma. Così, non posso proseguire”.
Negli ultimi giorni, dopo aver subito il pignoramento di una parte dei suoi beni, si è rivolto direttamente al sindaco Angelo Fasulo.
Il primo cittadino, però, gli ha ribadito l’impossibilità d’inserirlo negli elenchi dei cittadini in difficoltà economiche ma non gli ha fatto mancare la promessa di un eventuale appoggio legale qualora decidesse di proseguire lungo la strada delle aule di tribunale.
“Tutto questo è assurdo – spiega ancora Missuto – addirittura, chi dovrebbe occuparsi delle mie pratiche, anche a livello ministeriale, non è disponibile perché in ferie. Ho avuto difficoltà anche a rintracciare un avvocato”.
Dopo aver messo fine al sit in di protesta che, per circa tre mesi, l’ha visto presidiare una delle aree del nuovo palazzo di giustizia: lo sbocco tanto atteso fatica a manifestarsi.
Proprio lo scorso venerdì, l’ufficiale giudiziario inviato dai magistrati che si occupano di seguire la pratica di fallimento di una delle sue società gli ha notificato un atto di pignoramento.
“A questo punto – conclude – l’unica soluzione è quella di stringere i denti, tentare la sorte dello sciopero della fame e della sete e, anche se non so con quali soldi, recarmi a Roma per riprendere la protesta”.