Gela. Saranno i giudici bresciani a valutare l’eventualità del dissequestro di una serie di beni, tutti riconducibili ad un contabile gelese, coinvolto nella maxi inchiesta “Leonessa”, concentrata sulla figura dell’imprenditore trentatreenne Rosario Marchese. Nelle scorse settimane, in parallelo all’indagine “Stella cadente” condotta dai pm della Dda di Caltanissetta, i magistrati lombardi hanno fatto luce sui presunti affari al Nord degli stiddari. Anche in questo caso, è emerso un vasto giro di compensazioni fiscali non dovute, tutto organizzato da Marchese e da altri presunti fiancheggiatori. Al contabile non vengono contestati reati legati alla criminalità organizzata. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Angelo Cafà, ha chiesto il dissequestro dei beni.
I giudici, prima di pronunciarsi, vogliono valutare le carte e anche per questo motivo hanno fissato un’udienza apposita.