Gela. Nessuno parla e nessuno vuole commentare ma, in casa Pd, è andato in onda un nuovo episodio di un telefilm già visto.
I contrasti interni al gruppo democratico, infatti, hanno addirittura fatto saltare un incontro pubblico che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto consentire d’indicare i prossimi passi dell’amministrazione retta da Angelo Fasulo.
Sabato mattina, ufficialmente per problemi organizzativi, è sfumata la riunione fissata all’interno del teatro Eschilo.
Mentre tra le poltrone della struttura si alternavano i premiati dell’Agòn Eschileo: all’esterno, in piazza Sant’Agostino, i pezzi grossi del Partito Democratico discutevano sul da farsi. Davanti al segretario cittadino Carlo Romano, alla fine, si è deciso di rinviare tutto. Il motivo è semplice: manca ancora un accordo complessivo che possa, definitivamente, contribuire a rasserenare gli animi.
La battaglia interna, ormai, non si combatte più contro lo stesso Romano. I veri duellanti sono chiamati a competere con il primo cittadino Angelo Fasulo. Sabato mattina, non a caso, il sindaco ha cercato di ripianare con importanti esponenti del partito.
I consiglieri Enrico Vella e Antonino Biundo, insieme ad altri democratici: da tempo, criticano l’operato del sindaco. Al momento, le tante riunioni susseguitesi non hanno risolto incomprensioni troppo profonde.
“Noi siamo con il segretario Carlo Romano – dicono i due democratici – la linea è piuttosto chiara. Deve essere il segretario a tracciare i prossimi passi”. Durante la riunione improvvisamente saltata, utilizzando il lavoro svolto dal consigliere Giacomo Gulizzi, si prevedeva d’illustrare i provvedimenti necessari ad incamerare nuove risorse economiche per le casse di Palazzo di Città.
Ma l’assenza di una preventiva intesa ha pesato sulle sorti dell’incontro. Già da domani si cercherà di capire meglio quale futuro potrà avere l’azione del partito in città. Da mesi, anche all’interno dell’aula consiliare, le presenze dei democratici si sono assottigliate. Assenze, in alcuni casi, di necessità ma, spesso, soltanto strategiche.
Alla riunione avrebbe voluto partecipare anche il deputato regionale Giuseppe Arancio che, però, davanti al muro contro muro, ha fatto retromarcia.
La tensione è alta. Il presidente del consiglio Giuseppe Fava non l’ha nascosto: si sarebbe aspettato che malumori e disaccordi, almeno per qualche ora, venissero messi da parte.
Ma le risposte dovranno giungere anche dai compagni d’alleanza, con in testa gli ex Mpa. Non è da escludere che il deputato Pino Federico, nel fine settimana arrivato in città, possa assumere decisioni drastiche.
Ce la faranno i nostri eroi? La risposta alla prossima puntata.