Gela. “Vogliono una verifica di maggioranza? Facciamola e, così, mettiamo le cose in chiaro a cominciare dalla scelta del capogruppo del Pd”.
Il consigliere comunale Nuccio Cafà contesta le richieste inoltrate in aula dal suo compagno di partito Giacomo Gulizzi che, durante la discussione sul rendiconto 2013 e sulle misure d’adeguamento ai rilievi della Corte dei conti, ha invocato davanti al primo cittadino Angelo Fasulo un chiarimento sull’effettiva sussistenza della sua maggioranza. “Mi pare chiaro – dice ancora Cafà – che una parte consistente del Partito Democratico, compresi diversi consiglieri comunali, non segue la linea dell’amministrazione Fasulo. Ciò capita perché proprio il sindaco continua sistematicamente a provocare. Non sono provocazioni gli atti votati in seconda convocazione con maggioranze di dodici?”.
Ma Cafà non risparmia ulteriori critiche. “Noi non disertiamo l’aula – conclude – è il gruppo vicino al sindaco, invece, che orchestra tutto. Basta che decidano e il numero legale cade sistematicamente per permettere la trattazione degli atti solo davanti ai fedelissimi, evitando qualsiasi problema. Lo stesso sindaco ha sempre violato i documenti stilati dagli organismi del partito, a cominciare dall’eventuale azzeramento della giunta. Allora, che ben venga la verifica di maggioranza. Noi siamo pronti”.
L’unità tra i democratici è un concetto piuttosto vago soprattutto a ridosso dell’imminente campagna elettorale.